1. Può presentarsi?
Fabiano Amati, avvocato e consigliere regionale della Puglia da tre legislature, assessore regionale al Bilancio ed autore e proponente di molte leggi in materia sanitaria, tutte approvate all’unanimità dal Consiglio regionale.
2. Ci racconta la sua esperienza politica?
Ho cominciato giovanissimo, nemmeno 14 anni, e ho svolto le funzioni di consigliere e assessore comunale, nonché di consigliere e assessore regionale. La mia attività politica degli ultimi anni si è caratterizzata anche per la presentazione di leggi che hanno condotto la Puglia al primo posto sul podio degli screening neonatali. Si tratta, in particolare, dello screening obbligatorio sulla SMA (dal 2021 ad oggi sono stati diagnosticati e trattati dieci casi di bambini che sarebbero diversamente morti o avrebbero avuto gravi disabilità), dello screening obbligatorio super esteso per 61 malattie rare e del progetto Genoma Puglia, ossia un progetto che analizza 405 geni per diagnosticare 450 condizioni di malattia. Il tutto viene effettuato con un semplice prelievo di sangue alla nascita. A questi risultati si affiancano i test genetici per tumori al seno e al colon, l’ampliamento della fascia di età per gli screening (45-74), i test genetici per SLA, i progetti di ricerca per esame nel sangue come test di primo livello per i tumori al colon ed altre minori ma non meno importanti iniziative. Mi viene da pensare all’impegno sulla salute delle persone come alla cosa più importante che ho ed avrò contribuito a fare e che mi porterò, se Dio vorrà, come meraviglioso ricordo a farmi compagnia nella solitudine della vecchiaia.
3. A partire dall’innovazione già in atto, come immagina il futuro della medicina?
Avendo ampia consapevolezza di poter sbagliare perché non sono un medico e senza pretesa di sostituirmi a chi ha studiato e studia per esercitare questa professione, immagino per il futuro una medicina che si basa sulle scienze omiche, genetica, terapie geniche, indagini sul sangue per poter diagnosticare in tempi rapidi un gran numero di malattie, telemedicina, ospedalizzazione ridotta alle patologie tempo dipendenti e, infine, persone molto più sane grazie alla prevenzione.