1. Può presentarsi?
Sono un ematologo da più di 30 anni, Responsabile dell’Ambulatorio delle Gammopatie monoclonali e discrasie plasmacellulari e del Centro MEC della UOC di Ematologia con Trapianto dell’Ospedale “S.M. Goretti” di Latina.
2. Ci racconta la sua esperienza come clinico?
Negli ultimi 30 anni, come ematologo ho visto progressi straordinari, che hanno trasformato la diagnosi e il trattamento delle malattie del sangue.
In particolare, mi riferisco allo sviluppo di:
- terapie innovative: l’introduzione di terapie mirate e immunoterapie che hanno cambiato radicalmente il trattamento di molte malattie ematologiche, come leucemie, linfomi e mielomi;
- terapie cellulari: le terapie con cellule CAR-T, che utilizzano cellule del sistema immunitario ingegnerizzate, hanno mostrato risultati molto promettenti;
- ematologia di precisione: la ricerca ha portato allo sviluppo di trattamenti personalizzati basati sulle caratteristiche genetico-molecolari specifiche delle neoplasie ematologiche;
- aumento delle aspettative di vita: per molte malattie ematologiche, le aspettative di vita sono migliorate significativamente grazie ai nuovi trattamenti;
- ricerca continua: la ricerca in ematologia non si è mai fermata, con continui progressi nella comprensione delle malattie e nello sviluppo di nuove terapie.
Questi progressi hanno migliorato notevolmente la qualità della vita dei pazienti e hanno aperto nuove strade per il trattamento delle malattie del sangue.
3. A partire dall’innovazione già in atto, come immagina il futuro della medicina?
In prospettiva futura io credo che l’uso dell’intelligenza artificiale potrà rivoluzionare il campo della medicina in generale, migliorando diagnosi, trattamento e gestione delle malattie.
Per quanto riguarda l’ematologia alcuni dei principali vantaggi che potrà offrire sono:
- diagnosi precoce: analizzando immagini mediche, come radiografie, RMN, TAC e PET, per identificare patologie con un alto grado di precisione;
- trattamenti personalizzati: gli algoritmi di IA possono analizzare grandi quantità di dati per sviluppare piani di trattamento su misura per i pazienti;
- sviluppo di farmaci: infatti l’IA accelera il processo di scoperta e sviluppo di nuovi farmaci, analizzando dati genetici e molecolari.
L’ultima sfida che spetterà a noi medici sarà la gestione delle risorse di budget e del sequencing terapeutico, ma sono fermamente convinto che con razionalità scientifica sicuramente potremo superare anche questa difficoltà.
